Il caso di Arianna Pezzotti
Così Arianna Pezzotti, centrocampista della Lazio Women, ha descritto i momenti più drammatici del suo infortunio al ginocchio, che ha richiesto l’inizio di un percorso riabilitativo nel centro Isokinetic di Roma.
La lesione del legamento crociato anteriore è molto frequente fra i calciatori e ancora dipiù fra le calciatrici, le quali hanno un rischio maggiore di circa 2-4 volte in più rispetto agli uomini, di subire questo tipo di infortunio.
La gravità di questa tipologia di infortunio è data dal fatto che il legamento è un elemento decisivo per la stabilità dell’articolazione. In caso di rottura, soprattutto quando gli atleti compiono attività sportive con rotazioni e cambi di direzione, l’intervento chirurgico si rivela quasi sempre indispensabile per ricostruirlo.
La ricostruzione, però, è solo il primo di una serie di passaggi graduali verso la guarigione.
“All’inizio il ginocchio era gonfio e bloccato – ha raccontato Arianna –, poi dopo le prime sedute di riabilitazione ha iniziato a sgonfiarsi e a recuperare il movimento.”
Fino alla soddisfazione di un ritorno alla vita normale: “Dopo un mese avevo abbandonato le stampelle e riacquistato la capacità di svolgere le attività di tutti i giorni”. Ma cosa accade subito dopo? Diventa fondamentale recuperare completamente la forza della muscolatura dell’arto inferiore.
Dopo l’infortunio e il conseguente intervento, infatti, coscia e gamba sono i distretti più penalizzati. In particolare, è la muscolatura del quadricipite e dei flessori ad aiutare il legamento crociato ricostruito a garantire la stabilità del ginocchio. Su questi obiettivi si concentra il percorso terapeutico.
“Siamo passati da esercizi molto semplici al lavoro sulle macchine, quella più dura è l’isocinetica”,
ha confessato Arianna.
Il ritorno allo sport passa, per la calciatrice, attraverso il test isocinetico, utile a misurare proprio la forza espressa dalla muscolatura della coscia. Il test è estremamente importante per monitorare lo stato del recupero muscolare e capire anche punto è la riabilitazione.
Solo quando, in termini di forza, la differenza scende al disotto del 20% rispetto all’arto sano, si può procedere alla riabilitazione sul campo e a toccare nuovamente la palla.
Il resto lo fa la motivazione di Arianna, desiderosa di tornare in campo il prima possibile.
“Ci credo, so che la strada è ancora lunga
e che le cose vanno fatte per bene,
ma con l’aiuto di Isokinetic tornerò più forte di prima”.
FOCUS SU:
LE TECNICHE CHIRURGICHE
Le tecniche chirurgiche utilizzate più frequentemente per la ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA)sono sostanzialmente 3:
- Ricostruzione con tendini del semitendinoso (ST) e gracile(GR)
- Ricostruzione con tendine rotuleo
- Ricostruzione con allograft
Le prime due tipologie di tecniche chirurgiche, prevedono un trapianto di tipo “autologo", ovvero con il prelievo dei tendini dal paziente stesso.
La ricostruzione LCA con allograft, invece, è un innesto ottenuto da un tendine da donatore.
Nella maggior parte dei casi si procede a un prelievo tendineo “autologo”.
La ricostruzione con allograft viene utilizzata solitamente in caso di interventi di revisione o in caso di ricostruzione di più legamenti allo stesso tempo. Il loro utilizzo è ancora sperimentale come prima ricostruzione di LCA, ma è stato approvato per gli interventi di revisione.
Dott. d’Orsi Giovanni Maria
Medico Fisiatra
Direttore Isokinetic Roma