Su Wikipedia la postura viene definita come la posizione del corpo umano nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei.
La definizione continua dicendo che la postura corretta può definirsi sinteticamente come la “deformazione coerente della gravità”, in altre parole altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia in deambulazione che in stazionamento; ad essa vengono a concorrere vari fattori (neurofisioligici, biomeccanica, emotivi, psicologici e relazionali).
Come spiega il Dr. Franco Cento, chiropratico di Isokinetic Torino, si capisce che la postura è molto complessa e può dire molto della persona osservata a chi sa osservare.
Grazie ad essa capiamo se una persona è triste o felice, allenata o pigra. Grazie ad essa ci muoviamo in equilibrio su due piedi sulla superficie della terra giocando con la sua spinta gravitazionale.
Quando allora la possiamo definire scorretta?
In teoria mai perché per sua natura il corpo cercherà sempre di trovare la migliore soluzione al “problema” che gli sottoporremo a patto che le informazioni riguardo all’ambiente interno ed esterno siano le più corrette. Per capire meglio basta attraversare una stanza a piedi con gli occhi aperti e poi ripetere la stessa operazione ad occhi chiusi e subito ci si rende conto di come la nostra postura cambia.
La maggiore attenzione e l’utilizzo diverso delle nostre sensazioni ci fa capire che cambiando le circostanze il corpo cambierà atteggiamento.
In Isokinetic abbiamo per anni studiato nel dettaglio queste varianti concentrandoci più sugli aspetti biomeccanici e neurofisiologici e quotidianamente cerchiamo di aiutare il corpo dei nostri pazienti a trovare soluzioni “corrette” alle problematiche quotidiane che giornalmente sfrontato nel loro ambiente.
A differenza di quello che si possa pensare non si insegna niente ma si facilità la naturale espressione del movimento già presente nel programma neuromotorio.
In parole semplici si tolgono i limiti alla normale espressione naturale del movimento che il corpo per genetica e pratica esprime.
Le posture sbagliate sono il frutto di poca varietà negli stimoli motori quotidiani o addirittura di una iper-specializzazione di anni di pratica forzata.
Un atleta professionista si usura precocemente perché la ricerca esasperata della resa ottimale in movimenti precisi ma pur sempre arbitrari e innaturali (calciare una palla, lanciare una pallina, saltare e colpire con forza) causano rigidità e posture sbagliate.
La soluzione sta nel mantenersi mobili, elastici e pronti a stimoli diversi con una buona gestione dei muscoli stabilizzatori che rimangono reattivi se pur morbidi e rilassati.
Nel nostro metodo di lavoro si dividono i compiti in piscina, in palestra, sul campo e in Green Room.
Sulla mobilità articolare limitata e rigidità strutturate causate dalle posture sbagliate ci lavorano i chiropratici e gli osteopati.
Il loro compito è identificare le difficoltà motorie specifiche causate dalle posture sbagliate e rimuovere con manipolazioni specifiche. Si tratta di limitazioni articolari che si accompagnano a cambiamenti nello schema motorio e molto spesso associati a zone dolorose.
Dopo un trattamento ci si sente mediamente più leggeri e più mobili.
La correzione della postura richiede più tempo e dedizione da parte del paziente.
A volte eliminando cattive abitudini come stare sempre seduti nell’arco da giornata o cambiando la disposizione della postazione di lavoro.
A volte controllando gli appoggi o l’occlusione.
In questi casi il medico si appoggia ai professionisti del caso.