I medici di Isokinetic Torino hanno ospitato i tennisti master piemontesi in un incontro organizzato presso la sede Isokinetic di via delle Orfane 20 a Torino in collaborazione con il Circuito Tennis Subalpino.
Il Dr. Fabrizio Tencone e il Dr. Marco Gastaldo hanno presentato le ultime novità in tema di diagnosi, cura e prevenzione dell’epicondilite, o “gomito del tennista”.
Questo infortunio non riguarda solo i tennisti, che rappresentano solo il 10 % della popolazione colpita, ma è assolutamente tipico di questo sport: un tennista su due sviluppa l’epicondilite nel corso della vita.
Questo problema si sviluppa per un sovraccarico cronico dei tendini: la tecnica è un fattore determinante, infatti sono colpiti prevalentemente gli amatori, i tennisti professionisti ne sono affetti molto raramente.
La diagnosi è clinica: la visita medica permette di inquadrare le caratteristiche del problema e di formulare il trattamento più adeguato. L’ecografia è un esame di supporto, utile per definire l’entità del quadro patologico e per monitorarne nel tempo l’evoluzione.
I principi del trattamento sono: curare la tendinopatia in atto, eliminare i fattori di rischio e prevenire le ricadute.
Per curare la tendinopatia in atto non esiste un singolo trattamento efficace, ma una combinazione di trattamenti, finalizzati al controllo del dolore, al miglioramento dell’articolarità e della flessibilità del gomito e del polso, al miglioramento della forza distrettuale, all’ottimizzazione della coordinazione dell’arto superiore e al graduale ritorno all’attività sportiva.
Esistono diverse combinazioni terapeutiche per l’epicondilite, alcune rientrano nel campo della medicina rigenerativa (PRP). Un solo trattamento è assolutamente fondamentale e di comprovata efficacia: l’esercizio terapeutico.
Per eliminare i fattori di rischio dell’infortunio bisogna incidere sulla preparazione atletica, sulla tecnica tennistica e sul tipo di attrezzatura, curando nel dettaglio ogni aspetto.
Infine, la prevenzione delle ricadute passa attraverso il completamento del percorso riabilitativo, senza accontentarsi della riduzione del dolore ma curando con attenzione ogni aspetto decisivo per il completo ritorno allo sport.
Ad esempio, l’analisi del movimento è fondamentale per impostare un training finalizzato alla corretta gestione dei carichi sugli arti inferiori, sul bacino e sul tronco.