Il movimento della Scherma italiana è affermato a livello mondiale e numerosi atleti italiani competono con successo ogni anno nelle massime competizioni nazionali e internazionali.
Un importante studio scientifico pubblicato recentemente sul prestigioso British Journal of Sports Medicine ha indagato il rischio di infortuni nella scherma, valutando nell’arco di 5 anni gli eventi che hanno determinato l’interruzione delle competizioni e la sospensione temporanea dell’attività sportiva.
È emerso che sia a livello locale e nazionale sia a livello internazionale il rischio di infortuni in questo sport è relativamente basso e significativamente inferiore a quello di sport come calcio e pallacanestro, tuttavia non è trascurabile ed è necessario comprendere quali siano i rischi principali per chi pratica questo sport in modo da impostare corrette strategie di prevenzione e trattamento.
Nella scherma esiste una frequenza di infortunio di circa 5 casi ogni 1000 ore di partecipazione alle competizioni. Il tempo trascorso lontano dalle competizioni dopo infortunio si attesta intorno alle 4 settimane.
Gli uomini hanno un rischio di infortunio più alto delle donne. Nelle categorie maschili la disciplina della Spada mostra un rischio inferiore (circa la metà) rispetto alla Sciabola o al Fioretto.
Tra le donne le tre categorie hanno un simile rischio di infortunio.
La maggior parte degli infortuni sono distorsioni articolari (40%) e lesioni muscolari. L’infortunio più frequente è la distorsione della caviglia (25%). Altri infortuni registrati sono l’epicondilite e la lombalgia.
L’arto inferiore è nettamente più colpito rispetto all’arto superiore (70%), in particolare la caviglia, il ginocchio e la coscia. Quest’ultimo è il distretto più colpito da infortuni muscolari, prevalenti ai flessori del ginocchio.
Le lesioni legamentose colpiscono soprattutto il ginocchio e la temuta lesione del legamento crociato anteriore, molto seria e pericolosa per la carriera dell’atleta di scherma, è un rischio concreto in questo sport e necessita di tutte le necessarie strategie di prevenzione.
Il meccanismo di infortunio più frequente è legato agli schemi motori alterati dell’atleta e gli infortuni in assenza di contatto con l’avversario (80 %) prevalgono nettamente rispetto a quelli di contatto (20%).
La prevalenza di distorsioni articolari e lesioni muscolari, soprattutto come risultato dell’azione autonoma dell’atleta (infortuni da non contatto), indica che i percorsi di riabilitazione con programmi di forza, equilibrio, coordinazione e recupero del gesto sportivo possano rappresentare le corrette strategie preventive per ridurre il rischio di infortuni negli schermidori.
Dal momento che questo sport prevede azioni dinamiche con “lame” spesso si ha la percezione che sia pericoloso, tuttavia questo studio ha contribuito a ridimensionare il fenomeno: l’evenienza di infortuni da taglio e contusione è molto rara (meno del 3%) e questi sono generalmente di minima entità.
Per raggiungere questo obiettivo la Federazione Internazionale della Scherma ha compiuto diverse azioni negli ultimi 30 anni per migliorare la sicurezza degli atleti attraverso l’applicazione di cambiamenti normativi, ad esempio su equipaggiamenti e attrezzature.
Isokinetic Torino, partner medico dell’Accademia Scherma Marchesa di Torino, utilizza l’innovativo ed esclusivo strumento del Test di Analisi del Movimento, svolto all’interno della Green Room, per valutare gli schemi motori degli atleti.
Dopo aver individuato le strategie di movimento scorrette e meno funzionali viene preparato un programma personalizzato di esercizi (Training Neuromuscolare) finalizzato all’apprendimento del movimento ideale, per curare gli infortuni, prevenire le recidive e migliorare le prestazioni sportive dell’atleta.
Alice Clerici, atleta della nazionale italiana di Spada, e il Dr. Marco Gastaldo di Isokinetic Torino