Una partita complicata
L’infortunio nel calcio ha un impatto negativo sulle prestazioni della squadra e sulla finanza del club.
Gli infortuni, infatti, riducono le possibilità di successo di una squadra o di un atleta. L’analisi delle partite di Champions League dal 2001 al 2012 ha mostrato che una minore percentuale di giocatori assenti in quanto infortunati, così come un minor numero di infortuni a partita, ha condotto a un maggior numero di vittorie della squadra (1).
“E’ stato evidenziato che la probabilità di vincere una partita scende del 20% per ogni giocatore infortunato durante la partita e del 4% per ogni giocatore assente per infortunio”
L’aumentata disponibilità di un giocatore aumenta quindi le possibilità di successo.
Per questo motivo la prevenzione degli infortuni dovrebbe essere una priorità per aumentare al massimo la performance atletica. Infatti l’incremento dell’intensità e delle esigenze fisiche delle partite di calcio negli ultimi decenni ha portato ad un
“Aumentato rischio di infortunio muscolare quando l’intervallo tra due partite è inferiore a 5 giorni”.
Il rischio aumenta notevolmente nella prima partita dopo il rientro in campo (2). L’incidenza delle lesioni muscolari è quindi un tema di fondamentale importanza per la buona riuscita della stagione sportiva. Una squadra con 25 giocatori si aspetta 15 infortuni muscolari ogni stagione, che rappresenteranno più di un quarto del tempo totale di assenza dal campo. Un calciatore soffrirà in media 0,6 infortuni muscolari a stagione con approssimativamente 2 settimane di assenza per ogni infortunio muscolare. La gravità delle lesioni è riportata in base ai giorni di assenza dal campo: lieve (0 giorni); minimo (1-3 giorni); leggero (4-7 giorni); moderato (8-28 giorni); grave (> 28 giorni); fine carriera. Gli infortuni all’arto inferiore sono i più comuni, tra i quali spicca in maggior percentuale la lesione del bicipite femorale.
Cosa è possibile fare per ridurre il rischio?
Lo studio “UEFA Elite Club Injury Study” si è svolto tra il 2001 e il 2018, ha coinvolto 51 società di 18 Paesi e ha analizzato circa 18000 infortuni. I fattori più importanti individuati per la prevenzione degli infortuni nel calcio a livello élite sono stati: lo stile di leadership degli allenatori, il carico di lavoro sui giocatori, la comunicazione interna ed il benessere dei giocatori (3).
Risulta quindi imprescindibile agire sulla riduzione dei fattori di rischio e sull’ individualizzazione del programma di prevenzione a seconda del profilo di rischio personale. Si analizzeranno:
- Fattori specifici quali precedenti lesioni, forza eccentrica e resistenza, flessibilità e postura;
- Fattori generali quali stabilità del tratto lombo-pelvico, strategie di recupero individuali (Sonno, riposo, alimentazione), il tempo tra le partite, la capacità aerobica e la qualità del movimento,
- Fattori estrinseci quali i fattori ambientali (Superficie di gioco, viaggi, scarpe da gioco)
- Fattori meno conosciuti quali igiene dentale e disfunzioni temporo-mandibolari.
La strada per il successo
L’analisi dei fattori di rischio comporterà quindi la stesura di un programma di prevenzione individualizzato mirato a rinforzare i distretti più deboli, ottimizzare il carico di lavoro e le strategie di recupero, implementare programmi per la correzione delle strategie di movimento e sviluppare la giusta condizione cardiovascolare. L’infortunio muscolare è un problema multifattoriale e per affrontarlo è necessario un approccio olistico che prenda in considerazione numerose variabili senza mai dimenticare di personalizzare il trattamento secondo le necessità dell’atleta.
1.Hägglund M, Waldén M, Magnusson H, Kristenson K, Bengtsson H, Ekstrand J (2013) Injuries affect team performance negatively in professional football: An 11-year follow-up of the UEFA Champions League injury study. Br J Sports Med 47:738–742
2. Bengtsson H, Ekstrand J, Waldén M, Hägglund M (2017) Muscle injury rate in professional football is higher in matches played within 5 days since the previous match: a 14-year prospective study with more than 130 000 match observations. Br J Sports Med.
3.Ekstrand J, Waldén M, Hägglund M, Bengtsson H, (2018) Perspectives in football medicine. Unfallchirurg. 121(6):470-474