Rispondere a questa domanda è il più complesso dei compiti dei medici sportivi. Recentemente, per quanto riguarda il calcio, abbiamo finalmente acquisito la possibilità di dare delle risposte serie ai nostri atleti. Per 16 anni, dal 2001 al 2017, un gruppo di scienziati incaricati dalla UEFA ha mensilmente raccolto i dati di tutti gli infortuni delle principali squadre che hanno giocato in Champions ed Europa League, nei campionati svedesi, inglesi, danesi e norvegesi, e in parte sui terreni sintetici; in totale sono stati registrati ben 22.942 infortuni occorsi in 116 squadre di 24 nazioni europee diverse.
Dall’analisi di questo enorme numero di dati possiamo ricavare 2 classifiche: quella degli infortuni più frequenti, e quella degli infortuni “più lunghi”, più gravi nel calcio maschile.
La classifica degli infortuni più frequenti è la seguente:
-
Lesione dei muscoli posteriori della coscia (flessori del ginocchio)
-
Lesione dei muscoli adduttori
-
Distorsione della caviglia
-
Lesione del muscolo quadricipite
-
Lesione dei muscoli del polpaccio
Quindi nel calcio moderno è ben chiaro che sono gli infortuni muscolari i problemi fisici più frequenti.
La seconda classifica, la più temibile, è quella degli infortuni più gravi; in questa gli scienziati della UEFA non hanno dubbi: la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio è l’infortunio più serio nel calcio.
Fortunatamente rappresenta solo l’1% di tutti gli infortuni, ma mediamente necessita di 210 giorni di stop prima della ripresa delle gare.
A questo punto possiamo rispondere alla domanda del nostro titolo: mediamente i calciatori delle principali squadre europee di calcio impiegano 7 mesi prima di tornare a giocare il primo match.
Queste importanti informazioni devono essere affiancate ad un altro fondamentale e moderno concetto: il calciatore non deve rientrare perché sono passati 5-6-7 mesi, ma deve rientrare quando ha completato tutto il programma di riabilitazione, perché altrimenti il rischio di rifarsi male è altissimo (2-3 calciatori su 10!).
Il concetto moderno prevede infatti che prima di ritornare con la squadra l’atleta infortunato debba aver recuperato tutta una serie di parametri (criteri di sicurezza) che abbassano notevolissimamente il rischio di rifarsi male.
Noi medici del Gruppo Medico Isokinetic definiamo semafori questi criteri, e la diapositiva che segue descrive le regole Isokinetic per un ritorno sicuro allo sport dopo l’intervento di legamento crociato anteriore.
In conclusione è bene sapere che:
-
Nel calcio maschile top level in Europa i calciatori rientrano a giocare mediamente dopo 7 mesi a seguito dell’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio.
-
Questi tempi sono più lunghi di quelli che, spesso in modo errato o ancor peggio scorretto, alcuni medici o chirurghi ipotizzano ai propri giocatori.
-
Non ci si deve basare sui i 6-8 mesi come parametro per ottenere l’ok al rientro, ma è necessario aver completato tutte le fasi della riabilitazione e della riatletizzazione.
-
Rientrare prima di aver completato la riabilitazione aumenta enormemente il rischio di rifarsi male al ginocchio (addirittura 2-3 calciatori su 10, soprattutto tra i più giovani)