La frattura della rotula è spesso causata da un trauma diretto e nella maggior parte dei casi si tratta di fratture trasverse.
La sintomatologia è caratterizza da un’insorgenza rapida di gonfiore, dolore e limitazioni articolari.
Per la conferma diagnostica della frattura rotulea è poi fondamentale eseguire una radiografia standard.
Il trattamento conservativo della frattura della rotula prevede l’immobilizzazione con tutore per 4-6 settimane. Già dopo 2–3 settimane il tutore può essere rimosso per eseguire esercizi di mobilizzazione. La definitiva rimozione del tutore dovrà essere seguita da una progressiva rieducazione funzionale.
Chirurgia della rotula
Il trattamento chirurgico della rotula è riservato alle fratture che si presentano comminute o con dislocazione dei frammenti. Consiste nell’applicazione di mezzi di osteosintesi e di un cerchiaggio metallico.
Nell’immediato post operatorio può essere utile la CPM (mobilizzazione passiva continua con kinetec). La mobilizzazione può essere effettuata precocemente durante la fisiokinesiterapia, già a partire dalla seconda settimana; il carico viene concesso dopo circa quattro settimane e normalmente l’intera rieducazione si protrae per alcuni mesi.
In alcuni casi diventa necessario effettuare un intervento di patellectomia che può essere parziale o totale. Anche in questo caso il recupero funzionale può essere buono con la possibilità di riprendere l’attività sportiva.
Riabilitazione per frattura della rotula
La frattura della rotula è seguita quasi sempre da un grosso versamento e da dolore; quindi la prima fase del trattamento è incentrata sul controllo del gonfiore attraverso terapie fisiche e massoterapia; il recupero della completa articolarità inizierà fin dalle prime fasi, prestando attenzione ai limiti articolari imposti da eventuali mezzi di sintesi, quindi il rom deve essere estremamente ridotto; perciò in questo periodo è molto utile la terapia in piscina per ridurre il carico applicato sull’arto e non sollecitare eccessivamente la parte traumatizzata.
Dopo il primo mese se la frattura evidenzia già i segni di una buona consolidazione è possibile iniziare il lavoro di recupero del trofismo muscolare del quadricipite, flessori, muscoli dell’anca, del bacino e del core dapprima in modalità isometrica, successivamente isotonica in catena cinetica chiusa e infine aperta evitando gli angoli che potrebbero scatenare dolore.
A frattura consolidata non ci sono grossi limiti nella funzionalità rotulea quindi dopo circa 2 mesi è possibile iniziare il rinforzo isocinetico in preparazione del test, effettuare esercitazioni di propriocettiva e equilibrio e una propedeutica per il ritorno alla corsa.
Se tutti i semafori sono verdi l’atleta può iniziare la preparazione sul campo e il recupero del gesto sportivo, tenendo presente che l’educazione alla corsa sarà lunga e difficile, poiché la fase di appoggio (eccentrica) è un momento di grande apprensione per il paziente, in quanto la rotula è sottoposta ad una sollecitazione notevole.
Se il percorso di riabilitazione procede regolarmente il ritorno all’attività agonistica può avvenire intorno ai 4 mesi.
Per informazioni contattaci o prenota una prima visita approfondita
che comprenderà la diagnosi, il programma di cure mediche
ed un preventivo per un percorso di cura personalizzato.