La tendinopatia rotulea è una patologia molto frequente nella popolazione sportiva e colpisce maggiormente gli atleti che esprimono forza esplosiva (pallavolo, basket e atletica leggera).
Può essere la conseguenza di un evento acuto scatenato da un sovraccarico funzionale o da microtraumi ripetuti.
Nel caso della tendinopatia rotulea, clinicamente si rileva dolore al polo inferiore della rotula e tumefazione dolente alla digito-pressione. Il dolore insorge gradualmente, si riduce con il riscaldamento ma progressivamente limita la prestazione.
Vengono distinti 4 stadi clinici di tendinopatia rotulea:
Stadio I: il dolore compare dopo l’allenamento, l’attività non è limitata.
Stadio II: il dolore è presente all’inizio, scompare con il riscaldamento e ricompare a freddo.
Stadio III: il dolore permane per tutta la durata della prestazione.
Stadio IV: la rottura del tendine.
La diagnosi della tendinopatia rotulea è clinica e supportata da esami strumentali quali un’ecografia muscolo-tendinea per avere un’idea del grado di tendinosi ed una RMN per le forme più gravi.
Il trattamento, inizialmente conservativo, è sempre molto delicato e le possibilità di successo dipendono dalla gravità del quadro patologico e dal tempo di insorgenza della sintomatologia.
Riabilitazione per tendinopatia rotulea
Il buon esito del trattamento riabilitativo della tendinopatia rotulea è molto differente a seconda del tempo di insorgenza della patologia, della gravità e del tipo di paziente. Un quadro di recente insorgenza e modesta gravità offre buone possibilità di successo, indipendentemente dallo sport; un quadro presente da tempo, precedentemente maltrattato e di gravità maggiore deve essere considerato una situazione molto difficile con notevoli possibilità di insuccesso, soprattutto in atleti che non sono abituati a convivere con il problema.
Il trattamento riabilitativo prevede all’inizio un riposo attivo, riducendo cioè il carico di lavoro, eliminando i gesti che esacerbano il dolore, senza interrompere l’attività e il controllo del dolore attraverso le terapie fisiche (laser, onde d’urto, ultrasuono).
Molto importante in questa fase il massaggio decontratturante del quadricipite, riflessogeno del retto femorale e il massaggio trasverso profondo del tendine rotuleo unito ad una buona esecuzione di esercizi di stretching della catena anteriore e posteriore per allentare le tensioni sul tendine stesso.
In fase subacuta si può iniziare il rinforzo muscolare eccentrico ed elastico del quadricipite e dei muscoli del core; in assenza di dolore si può passare al recupero del gesto specifico e ad esercitazioni preventive. La vera cura della tendinopatia è quindi la prevenzione, evitando i sovraccarichi.
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