La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è molto frequente specie in chi pratica sport di alto impatto come il calcio, lo sci, il volley e il basket.
Il meccanismo di rottura del LCP è spesso rappresentato da infortuni di contatto con applicazione di una forza che agisce anteriormente sulla gamba determinando una traslazione posteriore della tibia tale da superare la resistenza meccanica di questo legamento.
La rottura del tendine rotuleo si presenta più spesso in soggetti giovani e sportivi con tendinosi degenerative e in soggetti anziani che affrontano sforzi improvvisi senza avere una adeguata preparazione.
Le rotture dei tendini possono essere parziali o totali.
La tendinopatia rotulea è una patologia molto frequente nella popolazione sportiva e colpisce maggiormente gli atleti che esprimono forza esplosiva (pallavolo, basket e atletica leggera).
La rottura dei legamenti collaterali (LCM, LCL) si verifica solitamente quando la gamba viene sollecitata verso l’interno o verso l’esterno. È particolarmente frequente perché questi movimenti anomali si verificano in molte attività sportive.
La rottura del menisco può verificarsi durante i movimenti combinati di flessione e rotazione tipici delle distorsioni traumatiche. Una lesione può verificarsi però anche in seguito ad un banale movimento o spontaneamente nelle persone più anziane per degenerazione della cartilagine e perdita di elasticità.
L'apofisite tibiale anteriore detta anche sindrome di Osgood-Schlatter è più frequente negli atleti adolescenti maschi (10-13 anni) che spesso sono cresciuti rapidamente. È attribuibile ad un sovraccarico abnorme sulla cartilagine in accrescimento che causa delle microfratture del nucleo osseo apofisario.
La frattura del piatto tibiale può variare in base alla serietà dell'infortunio, da minime depressioni del piatto tibiale o piccoli distacchi che non richiedono trattamenti chirurgici, a quadri complessi con dislocazione dei frammenti e necessità di osteosintesi chirurgiche.
La lussazione della rotula, soprattutto quella esterna è abbastanza frequente. In alcuni casi è legata ad una predisposizione congenita di malallineamento per cui spesso si presentano episodi recidivanti; in altri casi è un fenomeno acuto legato all’entità dello stress traumatico.
La distorsione al ginocchio è tra gli infortuni più frequenti nella traumatologia dello sport, soprattutto in alcune discipline quali il calcio, la pallacanestro, lo sci e la pallavolo. È ricorrente anche in seguito ad incidenti stradali. Nel caso degli automobilisti si tratta soprattutto di distorsione del ginocchio da trauma diretto da cruscotto mentre nei motociclisti è causata da traumi da caduta.
La sindrome della bandelletta ileo-tibiale si presenta con un quadro infiammatorio cronico che interessa l'ultimo tratto della fascia lata (bandelletta o tratto ileotibiale) dove può verificarsi un attrito meccanico che genera uno stato infiammatorio doloroso che si acutizza nei movimenti di flesso-estensione del ginocchio.
L’artrosi del ginocchio o gonartrosi è un processo molto frequente, prevalentemente degenerativo, caratterizzato dall’usura e dall’invecchiamento, ma si può manifestare anticipatamente se originata da lesioni traumatiche non trattate correttamente in età giovanile.
L’insorgenza di lesioni cartilaginee è frequente per un meccanismo di usura determinato dalla ripetizione di certi movimenti, o in seguito a traumi veri e propri. Un’erosione della cartilagine, più o meno profonda, viene chiamata condropatia e provoca un alterato scorrimento dei capi ossei che si traduce in dolore, gonfiore e difficoltà di movimento.